In continuità con il triennio precedente, l’ACO, attraverso la realizzazione delle misure ricadenti nell’ambito di attività “Miglioramento dell’impatto ambientale dell’olivicoltura” intende:

  • evolvere verso un modello di olivicoltura sostenibile dal punto di vista ambientale ed economico;
  • introdurre tecniche innovative e alternative all’uso di prodotti chimici per la lotta alla mosca dell’olivo.

In particolare, ACO realizzerà le seguenti azioni:

  • a) Operazioni collettive di mantenimento degli oliveti ad alto valore ambientale e a rischio di abbandono, con l’obiettivo di attuare degli interventi collettivi, al fine di recuperare e prevenire fenomeni di degrado o abbandono dove l’olivicoltura ha assunto un’importanza notevole per il paesaggio.

A tal fine, saranno predisposti e realizzati programmi locali di manutenzione degli oliveti ad elevato valore ambientale ed a rischio di abbandono. Tali programmi consisteranno nell’identificazione delle tecniche agronomiche necessarie per il mantenimento e la salvaguardia degli oliveti. Gli interventi saranno attuati in aziende con oliveti caratterizzati da varietà a rischio di estinzione e/o di abbandono, di età superiore ai 50 anni e ricadenti in zone caratterizzate da una situazione orografica difficile per elevate pendenze ed altitudine dei terreni.

  • c) Dimostrazione pratica di tecniche alternative all’impiego di prodotti chimici per la lotta alla mosca dell’olivo, nonché progetti di osservazione dell’andamento stagionale.

Sull’esperienza già maturata con le attività svolte in collaborazione con l’Agenzia Regionale per lo Sviluppo e l’Innovazione dell’Agricoltura del Lazio (ARSIAL), nei due trienni del Programma di attività ai sensi del Reg (UE) 867/08 e Reg. (UE) 1220/11, s’intendono realizzare campi dimostrativi sulle tecniche di lotta alternative a basso impatto ambientale.

L’attività in programma ha lo scopo di dimostrare in campo l’uso di un prodotto insetticida, alternativo a quelli chimici, in quanto rispettoso dell’ambiente e valido nell’ottica del contenimento dei costi di gestione dell’oliveto.

Si tratta di un’esca proteica specifica pronta all’uso a base di Spinosad, quale principio attivo ammesso in Agricoltura Biologica (Regolamento (CE) n. 404/2008 della Commissione recante modifica dell’Allegato II B del Regolamento 2092/91), per il controllo della Bactrocera oleae, una sostanza di origine naturale, ottenuta con la fermentazione attivata dal batterio Saccharopolyspora spinosa attraverso cui vengono prodotti alcuni metaboliti chiamati spinosine.

Obiettivo di tale misura è dunque quello di continuare a diffondere sul territorio e tra gli operatori della filiera olivicola la conoscenza di tecniche agronomiche compatibili con l’ambiente.